La Quintana di Ascoli Piceno

Se si parla di Ascoli Piceno, non si può non menzionare La Quintana!

Ogni estate, infatti, ad Ascoli Piceno si compie un affascinante tuffo nel Medioevo…

 

Per chi non la conoscesse, La Quintana o giostra della Quintana è una rievocazione storica medioevale con giostra equestre che si tiene ad Ascoli Piceno.

Si svolge la prima domenica di agosto in occasione della festa di sant’Emidio, patrono e primo vescovo della città marchigiana. Dal 1997 viene svolta anche una seconda edizione della Quintana, in notturna, in onore alla Madonna della Pace, il secondo sabato del mese di luglio. Questa manifestazione si rinnova, ogni anno, dal 1955 quando, dopo un periodo di sospensione, ebbe nuovamente luogo su iniziativa di storici come Carlo Cardarelli, Carlo Baiocchi, Giuseppe Fabiani, dello scenografo Danilo Ciampini, del professore Alberto Costantini, di Giulio Franchi, Aldighiero Batini, Nazzareno Peci ed Alvaro Pespani. Ogni edizione ha visto l’aggiungersi di nuovi costumi e nuove figure fino a raggiungere l’attuale composizione dell’imponente e sfarzoso corteo storico che si muove, con il passo cadenzato dell’antica arte militare, accompagnato, per tutto il percorso della sfilata, dallo squillo delle chiarine, dal rullo dei tamburini e dagli sbandieratori che si esibiscono quasi ininterrottamente. Di particolare intensità, suggestione e destrezza è lo spettacolo che i portatori dei vessilli offrono all’interno del campo dei giochi. L’intero evento della Quintana si compone di più momenti che hanno svolgimento nei giorni che precedono la competizione dei cavalieri quali: la lettura del bando, l’offerta dei ceri, il palio degli arcieri, il palio degli sbandieratori ed infine la sfilata del corteo e la giostra nel campo.

Per la città di Ascoli rappresenta l’espressione e la sintesi delle tradizioni, della sua storia e dell’indissolubile legame al territorio ricordato dagli antichi patti di alleanza di cui, alla Quintana, se ne conserva la memoria. La manifestazione è molto seguita e sentita da tutti gli ascolani che si preparano per questo evento durante tutto l’anno. Nei sei sestieri cittadini si ascoltano sovente i suoni delle chiarine ed il rullare dei tamburi.

 La storia

Le radici della Giostra della Quintana sono considerate antichissime, alcuni le identificano con il periodo storico del IX secolo, quando i Saraceni invasero il territorio dei Piceni. Questo giustificherebbe la presenza del busto, da colpire, posto sul campo di gioco che rappresenta il moro, il nemico della Fede.

Da un punto di vista etimologico, invece, si considera valida anche l’ipotesi che parola quintana troverebbe la sua derivazione dal francese “quintaine” o dalla parola latina “quintus”. Riferire l’origine alle storia romana trova giustificazione nell’abitudine dei legionari di allenarsi, con la spada o con il giavellotto, a colpire un palus, alto circa 6 piedi, ancorato al terreno della strada dell’accampamento destinata al mercato ed alle esercitazioni militari. Questa strada era la “via quintana” che divideva il quinto ed il sesto manipolo e da cui deriverebbe il nome della competizione. La traduzione in volgare, del 1496, degli Statuti Ascolani redatti in latino nel 1377, assicura che già allora fosse consolidata abitudine che questo torneo concludesse la giornata del 5 agosto in cui si tenevano i festeggiamenti in onore di sant’Emidio. Si svolgeva in piazza Arringo e vi partecipavano i cavalieri della oligarchia magnatizia cittadina ed anche altri, pervenuti da diverse località, su invito degli ascolani. Oltre alla Quintana, nel primo pomeriggio, vi era anche la “giostra dell’anello”, che apriva la competizione sportiva. Si disputava tra cavalieri a cavallo che, dopo una lizza al galoppo, avrebbero dovuto infilare, con una lancia, un anello appeso ad una catenina, fissata ad un palo posto in mezzo alla piazza. L’anello in argento, dal peso di quattro once e dal diametro di 10 cm circa, costituiva anche il premio per il vincitore.

Il corteo

Il corteo storico della Quintana è costituito da oltre millequattrocento figuranti che sfilano indossando costumi ispirati al 1400, in ricordo degli Statuti Ascolani, del 1377, che ne disciplinano e ne citano la consuetudine. Partecipano le massime autorità cittadine, la Giunta Comunale ed il Sindaco che impersona il ruolo del Magnifico Messere, colui che un tempo era “il capo” della città stessa. Si aggiungono dame, damigelle, armigeri, musici, sbandieratori, arcieri, balestrieri, consoli ed altri personaggi appartenenti a singoli Sestieri. Sono presenti le rappresentanze delle Terre e dei Castelli del circondario ascolano che aderirono ai patti di alleanza con Ascoli. Dal 1995 è stata istituita anche la figura di sant’Orsola, ispirata dall’esposizione della pala dell’altare, conservata nel duomo cittadino, eseguita dal Crivelli. Nell’anno 2008 ai figuranti del corteo della Quintana si è affiancato un nuovo personaggio: la Maddalena. L’aggiunta di questo costume costituisce un ulteriore omaggio a Carlo Crivelli. L’abito è ispirato al dipinto che compone il polittico, realizzato dall’artista intorno al 1471, custodito presso la chiesa di San Francesco di Montefiore dell’Aso, in cui il pittore ritrasse Maria di Magdala. I quintanari si distinguono per ruoli sociali e per appartenenza ai sestieri in base al colore dei loro abbigliamento. Ogni sestiere utilizza cromie diverse e la ricchezza ed i particolari degli abiti differenziano la posizione sociale nella realtà cittadina. L’ordine di sfilata è aperto, come di consuetudine, dal Magnifico Messere e dagli Anziani, impersonati dagli assessori del Comune, che attendono l’arrivo del corteo in Piazza del Popolo sulle scale del Palazzo dei Capitani. Subito dopo si aggiunge la figura del personaggio di sant’Orsola poi seguono le delegazioni dei Castelli e delle Terre che strinsero patti di alleanza con la città di Ascoli, anche questi rappresentati dalle autorità in carica. Il primo a sfilare, dopo le autorità ascolane, è il castello della Rocca di Arquata del Tronto, seguito dalle rappresentanze del circondario ascolano di Patrignone, Montemonaco, Folignano, Acquasanta Terme per il castello di Quintodecimo, Porchia, Roccafluvione, Ripaberarda e Castignano. In successione si incolonnano tutti i Sestieri della città ordinandosi secondo la posizione della classifica della Giostra della Quintana dell’anno precedente. La sfilata inizia a comporsi partendo da piazza Ventidio Basso, dal sagrato della chiesa di San Pietro Martire, e si incammina per raggiungere piazza del Popolo ed il Campo dei Giochi, allestito presso lo stadio Squarcia. Il corteo percorre le austere e medioevali strade del centro storico di Ascoli attraversando via Cairoli, piazza del Popolo, via Cino del Duca, via Trento e Trieste, piazza Arringo e corso Vittorio fino a giungere allo stadio Squarcia.

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 Il palio

Il gioco della giostra della quintana consiste in una disputa di cavalieri a cavallo i quali percorrendo, con tre tornate consecutive, la pista del campo devono colpire con la lancia il bersaglio posto sul braccio sinistro del saraceno, detto anche moro. Partecipano tutti i cavalieri dei Sestieri ascolani e competono tra loro gareggiando uno alla volta. Prima dell’inizio della gara i sei cavalieri giostranti percorrono un giro di campo e sostano sotto il palco del Magnifico Messere per porgere il saluto alle dame. Queste annodano un fazzoletto, con i colori del Sestiere di appartenenza, all’asta del cavaliere che avrà cura di annodarlo al braccio, ed indossarlo per tutto lo svolgimento della gara, quale segno di buon auspicio. I cavalieri giostranti, già dal punto di partenza, lanciano al galoppo sfrenato i loro cavalli e compiono la tornata. La loro abilità sta nel colpire il bersaglio cercando di realizzare più centri possibili impiegando il minor tempo. Chi raggiunge il punteggio maggiore viene proclamato vincitore e si aggiudica il Palio della Quintana, consegnato dal Magnifico Messere. Il palio è il premio che riceve il cavaliere vincitore della giostra della Quintana. Esso consiste in uno stendardo realizzato in ricercato tessuto dipinto che, dopo la consegna, è conservato nella sede del sestiere aggiudicatario. Come di consuetudine viene esposto nei giorni che precedono il torneo nel cortile interno del palazzo dei Capitani. La storia di questo trofeo riconduce ai tempi compresi tra il medioevo e l’età rinascimentale quando questo premio era un drappo di grandi dimensioni di tessuto pregiato da cui poter confezionare cotte, tende, tovaglie, abiti. Dal 1800 in poi si consolidò l’uso di assegnare al primo classificato lo stendardo. All’interno della Pinacoteca Civica della città di Ascoli sono custoditi alcuni bozzetti disegnati da Giulio Gabrielli, (1832-1910), per il Palio di Sant’Emidio.

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I sestieri

    Porta Romana

Il Sestiere prende il nome dalla porta che si apriva sulla consolare Salaria, nella zona ovest della città. Nel suo territorio, tra le altre costruzioni monumentali, il teatro romano, la Chiesa di San Tommaso Apostolo. Arme rosso blu

    Porta Maggiore

deriva il suo nome dalla porta cittadina che realizzò, nell’anno 1587, Antonio Giosafatti, ormai demolita. Nel territorio di questo Sestiere ci sono la chiesa di San Salvatore di Sotto, Forte Malatesta ed il ponte di Cecco. Arme nero verde

    Piazzarola

Questo Sestiere deriva il suo nome da Plateola, la piccola piazza su cui sorgeva la chiesa di Sant’Angelo Minore, demolita nell’anno 1908, citata come Ecclesiam Sancti Angeli Minoris in Platea. Ha il suo comprensorio nella zona alta di Ascoli Piceno, dove si trovano la Fortezza Pia, le Grotte dell’Annunziata, la Cartiera Papale e la chiesa di Sant’Angelo Magno. Arme bianco rossa

    Porta Solestà

Deriva il suo nome dall’omonima porta di accesso alla città. Al suo territorio appartengono il rione costruito oltre il ponte Romano di Solestà ed il quartiere di San Giacomo, tra i monumenti maggiori il lavatoio pubblico ed il tempietto di Sant’Emidio Rosso. Arme giallo blu

    Porta Tufilla

Estende il suo territorio cittadino al di fuori della porta stessa, edificata da Camillo Merli nell’anno 1553. nel suo comprensorio tra i monumenti di maggior rilievo vi è il tempietto di Sant’Emidio alle Grotte. Arme nero rossa

    Sant’Emidio

Comprende la superficie cittadina del centro storico di Ascoli, inglobando nel suo territorio piazza del Popolo e piazza Arringo. Arme rosso verde

 Curiosità

La Quintana ha partecipato:

    alle manifestazioni delle Olimpiadi del 1960 a Roma esibendosi presso il Circo Massimo;

    alle cerimonia conclusiva di “Italia 61”;

    alle ”Celebrazioni Dantesche”;

    alla “ Fetes internationales”, in Svizzera, tenuta a Ginevra negli anni 1964 e 1971;

    all’ “Expom 1967”, come rappresentante ufficiale dell’Italia, svoltosi a Montreal in Canada;

    a Giochi Senza Frontiere del 15 agosto 1968

    alla Festa internazionale di Linz, in Austria, nel 1970;

    alle Olimpiadi di Monaco di Baviera, nel 1972;

 

Sito internet:

http://www.quintanadiascoli.it/index.php

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